Freexed è esperienza

freexed è esperienza

Freexed è l’esperienza di chi un certo giorno ha deciso di voler sfidare le insidie della sua città, Roma, che è risaputo essere una città abbastanza ostica ai ciclisti e a chiunque vada per strada senza un’automobile.

Lavoro in zona piazza Sempione a Roma e in quel periodo vivevo nel quartiere Tor pignattara.

Per mesi ho maturato la necessità di dare una svolta alla mia vita. Mi sono reso conto di trascorrere troppo tempo in macchina imbottigliato nel traffico, ogni giorno tra migliaia di automobilisti, che sempre più innervositi e scontrosi, rendono l’aria davvero irrespirabile (in tutti i sensi).

Chiudiamo un attimo gli occhi e immaginiamo: ora di punta, imbottigliati nel traffico, in perenne ritardo, clacson che suonano all’impazzata, l’aria appiccicosa, il rumore assordante, il caos che regna ovunque. Sembra un girone dell’inferno, al quale però siamo abituati. Per non parlare di quelle povere famiglie che sono costrette a subire tutto questo perché hanno una casa proprio nel palazzo che sta lì a due passi da quell’ingorgo. Avete mai pensato a quei poveri bambini che non hanno un cortile dove giocare, ma solo centinaia di automobili sotto casa che non danno tregua?

A volte crediamo che certe cose sono così da sempre e che non si possa fare niente per cambiarle. Errore. In questo modo siamo complici di queste realtà difettosa. Siamo parte del problema. Questo è stato il motivo che mi ha spinto a cercare un’alternativa e quindi di passare dall’essere parte del problema, ad essere parte della soluzione.

Cercare qualcosa che mi desse la possibilità di spostarmi finalmente in modo veloce, (con dei tempi che non variano in base al traffico) , cercare qualcosa che non inquinasse l’ ambiente, e eliminasse dalla mia quotidianità i tempi morti del traffico, i semafori, gli ingorghi, la ricerca disperata di un parcheggio più volte al giorno, qualcosa che eliminasse l’enorme spesa da affrontare per la manutenzione, per il carburante, per le multe. In pratica, cercare qualcosa che regalasse più tempo alla mia vita. 

Sembrava un obiettivo molto ambizioso e quasi irrealizzabile, finché ho ricevuto in regalo una “bici a scatto fisso” con il telaio in acciaio nero e le ruote con il profilo alto di color arancio fluo, una bici fiammante.

All’inizio non avevo molta pratica con lo scatto fisso, ma mi ha subito affascinato e quindi mi sono buttato in strada a macinare chilometri.

Da quel giorno non l’ho più lasciata.

Gradualmente l’ho portata con me in tutti i miei spostamenti, inizialmente nel quartiere, e con il passare delle settimane l’ ho usata per andare nelle zone limitrofe, prima per raggiungere gli amici nella vicina zona pedonale del Pigneto per i nostri aperitivi, poi mi sono spinto fino a Centocelle altra zona di ritrovo a Roma. Senza che me ne accorgessi, la bici era diventata il centro della mia vita. Era diventata indispensabile e soprattutto ero riuscito ad eliminare del tutto l’automobile.

Ovviamente ho iniziato ad andare in ufficio in bici, per cui ho dovuto piacevolmente organizzare la vita seguendo nuovi schemi, nuovi protocolli. Ogni mattina, organizzazione dello zaino del ciclista/lavoratore, dove ci sarà l’immancabile lucchetto per legare la bici, le luci da utilizzare la sera al rientro a casa, e soprattutto la maglietta da cambiare in ufficio o il pantalone da indossare al posto dei pantaloncini. 

Sembrava impossibile ma ce l’ho fatta. Ho introdotto nella mia quotidianità la bicicletta e subito mi sono accorto che la mia vita è cambiata, e in meglio.

Andare in bici ti fa sentire vivo, ti da il tempo di poter riflettere su tante cose e credetemi pedalare aiuta più di mille sedute dallo psicologo. E’ davvero rigenerante.

Riesco ad andare a lavoro più carico con un approccio diverso, anzi non vedo l’ora di andare in ufficio, per poter consumare l’asfalto con la mia “scatto fisso”.

In pratica per molti anni ho fatto il tragitto casa lavoro e lavoro casa, pedalando per circa 22 km tutti i giorni. 11+11, 40 minuti all’andata e 40 al ritorno.

Vi assicuro che si migliora anche fisicamente, non hai più bisogno di cercare di fare attività fisica, in palestra o andare a correre, perchè la bici ti dà tutto.

Quindi tutto questo ti regala anche più tempo da dedicare a chi ti aspetta a casa e soprattutto col passare del tempo ti accorgi che ti permette di risparmiare denaro, ed anche tanto.

Ad un certo punto, mi sono trasferito in una zona periferica molto più lontana, Spinaceto.

Chi è di Roma lo sa, Spinaceto è lontana da tutto. Ero felice di iniziare un nuovo capitolo della mia vita in una nuova zona, ma allo stesso tempo ero preoccupato di dover abbandonare l’altra mia grande compagna di vita fino a quel momento: La mia “scatto fisso”. Forse dovevo ricominciare la vecchia vita e perdere ogni giorno innumerevoli ore nel traffico nell’auto? Le spese aumenteranno di nuovo?

Non ci crederete ma non ho mai più usato la macchina per andare a lavoro.

Ho pianificato il mio percorso e ho capito che potevo continuare ad usare la bici.

Sveglia mezz’ora prima rispetto alla sveglia di Tor Pignattara, colazione doccia e preparazione del solito zaino da ciclista e giù via con la bici, fino ad arrivare alla metro di Eur Palasport facendo un percorso di 8 km. Percorso stupendo tra Mezzocammino, Torrino e, per concludere, una passeggiata nel parco del laghetto dell’Eur. Poi bici in metro e via fino a Conca d’oro che si trova a 5 minuti dal mio ufficio.

Tutto questo per raccontarvi che ovunque, e anche in una città complessa come Roma, questo cambiamento è possibile.

Ti accorgi che nonostante le difficoltà legate alle carenze delle infrastrutture e ai rischi a cui si va incontro, la bicicletta ti riempie di sensazioni positive che allontanano tutto il marcio che ci circonda. Ovviamente ho pensato di avviare il progetto Freexed andando in bici. Pedalata dopo pedalata, ho capito che la mia esperienza può essere di esempio per molta gente, per questo ho iniziato a progettare Enea e successivamente Crono.

Le nostre città ce lo stanno chiedendo in tutti i modi. Dobbiamo essere una moltitudine, dobbiamo essere ogni giorno di più.

So benissimo che non tutti possono permettersi di lasciare a casa l’auto. Ma sono sicuro che molte persone potrebbero tranquillamente farne a meno, ma purtroppo ancora non lo sanno.

Io mi rivolgo a voi. 

Voglio accendere in voi il desiderio di fare qualcosa di importante, di pensare che si può cambiare e soprattutto che si può cambiare in meglio, con abitudini più sane.

Iniziate la vostra personale rivoluzione urbana.

Abbiamo bisogno di voi.